Lettera aperta di una volontaria

Eccomi qui dopo ormai dieci anni a condividere con voi un piccolo pensiero su quello che significa per me l’Associazione Ceralacca.

Ceralacca è nata per me come un’esperienza personale e devo in primis ringraziare Beppe e Loredana per avermi dato la possibilità di farne parte.

Nel giro di poco tempo sono entrata subito in sintonia con ogni persona che ne fa parte e ho incominciato a desiderare di partecipare all’associazione nelle sue varie attività perché mi piaceva molto la “filosofia” che la anima e la sostiene. In particolare apprezzavo che l’associazione fosse costituita da persone che valorizzano il loro tempo, mettendo la relazione al centro del loro progetto associativo.

Io oggi sento proprio Ceralacca come una mia “seconda famiglia” che mi porta a condividere insieme agli altri partecipanti me stessa, il mio tempo (che percepisco come ben speso, valorizzato, importante); il mio modo di pensare e rapportarmi; la relazione con gli altri assume un valore speciale. Dopo anni ho imparato anche ad amare ciascuna persona di cui ho imparato a percepirne il valore conoscendone la storia, il carattere, i pregi e i limiti.

Il bello è che tutti ci rispettiamo e tutti siamo lì per stare insieme con obiettivi comuni non solo associativi, attraverso azioni spontanee che avvengono a prescindere, in un armonioso clima di condivisione.

Il mio ingresso ufficiale in Ceralacca, dopo una cena di approccio iniziale, è avvenuto in seguito ad una gita a Verona in cui volontari e ragazzi hanno saputo accogliermi in un modo così piacevole e spontaneo che ancora oggi ripensandoci sento di dover dire grazie a ognuno di loro. Quella giornata è stata speciale perché ogni volontario mi ha davvero fatto sentire una di loro e alcuni ragazzi si sono spontaneamente aperti con me in modo naturale, nonostante mi conoscessero appena.

Da lì è iniziato un percorso in cui sentivo che la mia partecipazione alle attività diventava via via più importante ed ero stimolata a dare tanto sia per l’associazione ma soprattutto ai ragazzi che ne fanno parte, che in questi anni si sono messi in gioco e sono cresciuti.

Dalla ragazza timida di 22 anni che ero, ora che mi sento cresciuta posso dire che Ceralacca per me è stata anche una “scuola” in tutti i sensi: per fare un esempio, la precedente timidezza, evidente e fortemente limitante, che mi impediva di esprimermi di fronte ad un gruppo di persone ora appare spesso superata poiché in Ceralacca ho appreso che nessuno è perfetto e che commettere errori non è una tragedia, soprattutto se in un ambiente protetto. Un ambiente di persone che fanno della relazione, della diversità e del valore dei singoli come valori primari del loro pensiero.

Come questo esempio potrei farne altri mille ma rischierei di essere prolissa.

Se mi si chiedesse perché ho scelto Ceralacca come associazione di volontariato risponderei proprio che apprezzo come la relazione, la diversità e il valore delle persone sia alla base del pensiero al suo interno.

Ceralacca, inoltre, è un’associazione in cui è possibile partecipare in prima persona, non orientata a un semplice sostegno assistenziale (attraverso la raccolta fondi) bensì aperta alla partecipazione attiva con attenzione particolare alle relazioni tra i suoi partecipanti (e non solo) quale valore primario.

Ogni attività è strutturata e pensata per i “ragazzi” in cui la relazione con l’altro è fondamentale e si chiede di parteciparvi con l’idea di stare in primis tutti insieme e poi di “mettersi in gioco” facendo quello che si può, senza giudicare e senza sentirsi da meno (siamo “tutti uguali e tutti diversi”: con pregi e difetti, ognuno con proprie potenzialità e limiti); la partecipazione è richiesta anche per dare una continuità e per coltivare le relazioni create nel gruppo; i rapporti che si instaurano sono lo stimolo per partecipare con sempre maggiore coinvolgimento nel gruppo. Alla fine, ogni ragazzo come ogni volontario coglie sempre dagli altri membri del gruppo qualcosa di nuovo e di prezioso, lungo un continuo percorso di crescita personale e collettiva.

Concludo con un grande ringraziamento a tutti i partecipanti di Ceralacca, promettendo che ci sarò sempre, pur nel limite dei miei nuovi impegni familiari.

Siete stati e siete tutt’oggi importanti per me.

Un grosso Abbraccio

Francesca

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